In occasione delle iniziative in memoria di Giancarlo
Siani,organizzate dal MIUR e dall' U.S.R della Campania in
collaborazione con LIBERA e Fondazione POLIS, il nostro Istituto ha
partecipato con una delegazione di alunni delle classi Terze della
scuola secondaria di I grado alla visione del Film " La mafia uccide
solo d'estate" il giorno venerdì 25 settembre presso il Cinema
Modernissimo, tenendo conto del notevole valore educativo dell'evento.
Alunna Russo Gaia classe 3^ I
Sono
passati precisamente trent'anni dal 23 settembre del 1985, giorno
dell'omicidio di Giancarlo Siani e prendendo spunto dalle commemorazioni
ufficiali, si può provare a fare qualche riflessione non solo sul
passato ma anche sull'attualità. Dell'omicidio si sa quasi tutto grazie
al lavoro certosino e meticoloso dell'allora pm della Dda di Napoli,
Armando D'Alterio, che ha ricostruito con precisione lo scenario del
delitto e soprattutto ottenuto condanne passate in giudicato per
mandanti ed esecutori.
Quel
quadro chiarissimo non sembra ad oggi nemmeno minimamente scalfito da
un'inchiesta di un gionalista napoletano G. Siani, pur bravo e attento,
che vorrebbe accreditare una pista alternativa.
Era un 23 settembre come questo, quello di trent'anni fa.
L'estate scemava e la città era tornata a fare i conti con suoi problemi di sempre, pressochè identici a quelli di adesso.
Anche
la redazione "Cronaca" del Mattino non era più semi deserta come lo era
stata fino a qualche settimana prima, tanto che quel giovane
giornalista, ancora non assunto a tempo pieno, arrivato dall'ufficio
distaccato di Castellammare per sostuire i colleghi in ferie,
accarezzava finalmente l'idea di una piccola fuga di svago dalla
redazione poi svanita nel corso della serata per le notizie che si
accavallavano e che bisognava mettere in pagina.
Addio
al concerto di Vasco Rossi, a bordo di quella strana auto che era la
Mehari, Giancarlo attraversò come ogni sera le rampe Brancaccio e corso
Vittorio Emanuele per tornare a casa. I mafiosi lo seguirono fino alla
meta, e proprio quando Giancarlo scese dalla sua macchina per entrare
nel suo palazzo, ecco che 5 colpi di pistola alle sue spalle lo
colpirono.
Per me, è stata
una vera e propria ingiustizia la morte di Giancarlo Siani, perchè non
ha fatto altro che denunciare la verità sui giornali!!!!
Per
questo sono pienamente d'accordo che il 23 settembre di ogni anno,
venga commemorato questo giornalista che non avrebbe voluto né "una vita
spericolata" né "una vita esagerata", ma solo la propria vita, quella
che gli è stata invece strappata a cinque colpi di pistola!!
IN MEMORIA DI GIANCARLO SIANI!
"LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE"
Crescere
ed amare nella città di Palermo: ecco su cosa si basa questo
meraviglioso film. Un racconto lungo vent'anni attraverso gli occhi del
bambino di nome Arturo, che diventa grande in una città affascinante e
terribile, ma dove c'è ancora spazio per la passione e il sorriso.
Si
tratta di questo bambino che da piccolo amava fare il giornalista, che
racconta in maniera del tutto originale dei fatti della mafia che hanno
punteggiato fin dall'infanzia ed esplosi nella sanguinosa stagione
stragista a partire dagli anni ottanta fino al 1992.
Arturo
fu concepito il giorno della strage di viale Lazio: i genitori, appena
convolati a nozze, vivevano nello stesso stabile in cui avvenne la
strage mafiosa.
La prima
parola detta dal piccolo Arturo fu "mafia", pronunciata in riferimento a
Fra Giacinto, un prete opportunista con stretti legami nei confronti
dei mafiosi. Arturo ha la capacità di riconoscere chi fa parte di Cosa
nostra e chi no: si spaventa incontrando il boss Salvatore Riima
all'ospedale, pur non conoscendolo.
Fin
dalle elementari, si innamora della bella Flora, figlia di un ricco
banchiere, che vive nello stesso stabile del magistrato Rocco Chinnici.
Arturo non riesce ad esprimerle i propri sentimenti perchè era troppo
timido, ma poi vedendo in una trasmissione televisiva Maurizio Costanzo
che intervistava al presidente del consiglio Giulio Andreotti, che
rivela di essersi dichiarato a sua moglie al cimitero, ecco che
finalmente trova il miglior modo per dichiararsi a Flora.
Da
quel momento Andreotti diventa un eroe per il piccolo Arturo, infatti
cerca di imitarlo in ogni cosa e ritaglia anche sue fotografie prese dal
giornale per attaccarle sul suo quaderno.
Inoltre nella sua stanza è presente un enorme poster dell'onorevole, che si porta dietro durante le sue vacanze.
Nello
stesso palazzo in cui vive Arturo, vive anche Francesco, un giornalista
che per il suo impegno contro la mafia, viene obbligato dal direttore
del giornale, a curare le rubriche dello sport.
Francesco capisce le capacità di Arturo e lo sprona nel suo sogno di diventare giornalista.
Alle
vicende personali del ragazzo si alternano le stragi mafiose di quegli
anni: muoiono Boris Giuliano, incontrato tutti i giorni del ragazzo al
bar; Pio La Torre, mentre si teneva il concorso per giovani giornalisti;
Carlo Alberto Dalla Chiesa, il quale aveva concesso un'intervista ad
Arturo citato prima; e Rocco Chinnici, ucciso in un attentato il giorno
stesso della partenza di Flora e della sua famiglia per la Svizzera.
Anni dopo Arturo è assunto come pianista ed assistente presso TV
Palermo, nella trasmissione "Bonsuar", il cui presentatore è Jean
Pierre. Durante il primo giorno di lavoro, è ospite, nella trasmissione
di Jean Pierre, Salvo Lima, onorevole della DC, la cui assistente è
proprio Flora. Arturo, stupito, dimentica le note della sigla e viene
allontanato dal programma.
Viene
allora assunto come inviato speciale per la campagna elettorali
democristiani. A causa di un discorso da scrivere per Lima, litiga con
Flora e viene cacciato, ma viene di nuovo assunto da Jean Pierre. Nel
frattempo, assistente insieme al presentatore all'assassino di Lima,
accusato di non aver collaborato a scarcerare alcuni mafiosi, ed è uno
dei primi a prestare soccorso.
Nel
frattempo, grazie al maxi-processo condotto da Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino, vengono arrestati numerosi membri di Cosa nostra.
Poco tempo dopo, i due magistrati vengono uccisi nelle stragi di Capaci e di via d'Amelio.
Dopo
questi attentati, il popolo palermitano, inizialmente omertoso, capisce
le reali intenzioni della mafia e scende in piazza a protestare.
Arturo
e Flora, superati i rancori, si fidanzano e dalla loro unione nasce un
bambino che verrà educato dal padre a riconoscere il male e a
combatterlo.
Dopo
aver visionato questo film al cinema Modernissimo a Piazza Dante, sono
rimasta molto colpita dalla personalità del protagonista e scossa dalle
drammatiche e violente scene di mafia.
Il piccolo Arturo cercava di saperne di più sulla mafia per far colpo su Flora!
"La
mafia uccide solo d'estate" è una frase che dice il papà ad Arturo per
tranquillizzarlo, ma l'estate prima o poi arriva e di conseguenza arriva
anche la mafia !!!!
Arturo
sognava di diventare giornalista per scrivere tutta la verità, ma
l'amico giornalista Francesco gli dice una cosa:"la mafia ti dice cosa
pubblicare sui giornali, non sei libero di pubblicare tutto quello che
pensi !!" e dopo aver ascoltato questo, Arturo rimane male perchè i
suoi sogni e le sue spettative vengono deluse.
Perciò
questo film fa capire quanto i valori della giustizia possono sempre
trionfare e quanto la corruzione non dovrebbe esistere e che un
giornalista dovrebbe essere libero di pubblicare sui giornali ciò che
vuole senza essere ostacolato dalla mafia!!
Vorrei
terminare ringraziando immensamente il preside, la professoressa
Mauriello e la professoressa Iaquinto per averci dato quest'opportunità
meravigliosa in commemorazione della morte di Siani e per averci fatto
capire i valori e i principi della legalità !!
Nessun commento:
Posta un commento