lunedì 5 ottobre 2015

Iniziative in memoria di Giancarlo Siani



In occasione delle iniziative in memoria di Giancarlo Siani,organizzate dal MIUR e dall' U.S.R della Campania in collaborazione con LIBERA e Fondazione POLIS, il nostro Istituto ha partecipato con una delegazione di alunni delle classi Terze della scuola secondaria di I grado alla visione del Film " La mafia uccide solo d'estate" il giorno venerdì 25 settembre presso il Cinema Modernissimo, tenendo conto del notevole valore educativo dell'evento.

Alunna Russo Gaia classe 3^ I
UN PO' DI GIANCARLO SIANI!
Sono passati precisamente trent'anni dal 23 settembre del 1985, giorno dell'omicidio di Giancarlo Siani e prendendo spunto dalle commemorazioni ufficiali, si può provare a fare qualche riflessione non solo sul passato ma anche sull'attualità. Dell'omicidio si sa quasi tutto grazie al lavoro certosino e meticoloso dell'allora pm della Dda di Napoli, Armando D'Alterio, che ha ricostruito con precisione lo scenario del delitto e soprattutto ottenuto condanne passate in giudicato per mandanti ed esecutori.
Quel quadro chiarissimo non sembra ad oggi nemmeno minimamente scalfito da un'inchiesta di un gionalista napoletano G. Siani, pur bravo e attento, che vorrebbe accreditare una pista alternativa.
Era un 23 settembre come questo, quello di trent'anni fa.
L'estate scemava e la città era tornata a fare i conti con suoi problemi di sempre, pressochè identici a quelli di adesso.
Anche la redazione "Cronaca" del Mattino non era più semi deserta come lo era stata fino a qualche settimana prima, tanto che quel giovane giornalista, ancora non assunto a tempo pieno, arrivato dall'ufficio distaccato di Castellammare per sostuire i colleghi in ferie, accarezzava finalmente l'idea di una piccola fuga di svago dalla redazione  poi svanita nel corso della serata per le notizie che si accavallavano e che bisognava mettere in pagina.
Addio al concerto di Vasco Rossi, a bordo di quella strana auto che era la Mehari, Giancarlo attraversò come ogni sera le rampe Brancaccio e corso Vittorio Emanuele per tornare a casa. I mafiosi lo seguirono fino alla meta, e proprio quando Giancarlo scese dalla sua macchina per entrare nel suo palazzo, ecco che 5 colpi di pistola alle sue spalle lo colpirono.
Per me, è stata una vera e propria ingiustizia la morte di Giancarlo Siani, perchè non ha fatto altro che denunciare la verità sui giornali!!!!
Per questo sono pienamente d'accordo che il 23 settembre di ogni anno, venga commemorato questo giornalista che non avrebbe voluto né "una vita spericolata" né "una vita esagerata", ma solo la propria vita, quella che gli è stata invece strappata a cinque colpi di pistola!!
IN MEMORIA DI GIANCARLO SIANI!
"LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE"
Crescere ed amare nella città di Palermo: ecco su cosa si basa questo meraviglioso film. Un racconto lungo vent'anni attraverso gli occhi del bambino di nome Arturo, che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma dove c'è ancora spazio per la passione e il sorriso.
Si tratta di questo bambino che da piccolo amava fare il giornalista, che racconta in maniera del tutto originale dei fatti della mafia che hanno punteggiato fin dall'infanzia ed esplosi nella sanguinosa stagione stragista a partire dagli anni ottanta fino al 1992.
Arturo fu concepito il giorno della strage di viale Lazio: i genitori, appena convolati a nozze, vivevano nello stesso stabile in cui avvenne la strage mafiosa.
La prima parola detta dal piccolo Arturo fu "mafia", pronunciata in riferimento a Fra Giacinto, un prete opportunista con stretti legami nei confronti dei mafiosi. Arturo ha la capacità di riconoscere chi fa parte di Cosa nostra e chi no: si spaventa incontrando il boss Salvatore Riima all'ospedale, pur non conoscendolo.
Fin dalle elementari, si innamora della bella Flora, figlia di un ricco banchiere, che vive nello stesso stabile del magistrato Rocco Chinnici. Arturo non riesce ad esprimerle i propri sentimenti perchè era troppo timido, ma poi vedendo in una trasmissione televisiva Maurizio Costanzo che intervistava al presidente del consiglio Giulio Andreotti, che rivela di essersi dichiarato a sua moglie al cimitero, ecco che finalmente trova il miglior modo per dichiararsi a Flora.
Da quel momento Andreotti diventa un eroe per il piccolo Arturo, infatti cerca di imitarlo in ogni cosa e ritaglia anche sue fotografie prese dal giornale per attaccarle sul suo quaderno.
Inoltre nella sua stanza è presente un enorme poster dell'onorevole, che si porta dietro durante le sue vacanze.
Nello stesso palazzo in cui vive Arturo, vive anche Francesco, un giornalista che per il suo impegno contro la mafia, viene obbligato dal direttore del giornale, a curare le rubriche dello sport.
Francesco capisce le capacità di Arturo e lo sprona nel suo sogno di diventare giornalista.
Alle vicende personali del ragazzo si alternano le stragi mafiose di quegli anni: muoiono Boris Giuliano, incontrato tutti i giorni del ragazzo al bar; Pio La Torre, mentre si teneva il concorso per giovani giornalisti; Carlo Alberto Dalla Chiesa, il quale aveva concesso un'intervista ad Arturo citato prima; e Rocco Chinnici, ucciso in un attentato il giorno stesso della partenza di Flora e della sua famiglia per la Svizzera. Anni dopo Arturo è assunto come pianista ed assistente presso TV Palermo, nella trasmissione "Bonsuar", il cui presentatore è Jean Pierre. Durante il primo giorno di lavoro, è ospite, nella trasmissione di Jean Pierre, Salvo Lima, onorevole della DC, la cui assistente è proprio Flora. Arturo, stupito, dimentica le note della sigla e viene allontanato dal programma.
Viene allora assunto come inviato speciale per la campagna elettorali democristiani. A causa di un discorso da scrivere per Lima, litiga con Flora e viene cacciato, ma viene di nuovo assunto da Jean Pierre. Nel frattempo, assistente insieme al presentatore all'assassino di Lima, accusato di non aver collaborato a scarcerare alcuni mafiosi, ed è uno dei primi a prestare soccorso.
Nel frattempo, grazie al maxi-processo condotto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vengono arrestati numerosi membri di Cosa nostra.
Poco tempo dopo, i due magistrati vengono uccisi nelle stragi di Capaci e di via d'Amelio.
Dopo questi attentati, il popolo palermitano, inizialmente omertoso, capisce le reali intenzioni della mafia e scende in piazza a protestare.
Arturo e Flora, superati i rancori, si fidanzano e dalla loro unione nasce un bambino che verrà educato dal padre a riconoscere il male e a combatterlo.

Dopo aver visionato questo film al cinema Modernissimo a Piazza Dante, sono rimasta molto colpita dalla personalità del protagonista e scossa dalle drammatiche e violente scene di mafia.
Il piccolo Arturo cercava di saperne di più sulla mafia per far colpo su Flora!
"La mafia uccide solo d'estate" è una frase che dice il papà ad Arturo per tranquillizzarlo, ma l'estate prima o poi arriva e di conseguenza arriva anche la mafia !!!!
Arturo sognava di diventare giornalista per scrivere tutta la verità, ma l'amico giornalista Francesco gli dice una cosa:"la mafia ti dice cosa pubblicare sui giornali, non sei libero di pubblicare tutto quello che pensi !!"  e dopo aver ascoltato questo, Arturo rimane male perchè i suoi sogni e le sue spettative vengono deluse.
Perciò questo film fa capire quanto i valori della giustizia possono sempre trionfare e quanto la corruzione non dovrebbe esistere e che un giornalista dovrebbe essere libero di pubblicare sui giornali ciò che vuole senza essere ostacolato dalla mafia!!
Vorrei terminare ringraziando immensamente il preside, la professoressa Mauriello e la professoressa Iaquinto per averci dato quest'opportunità meravigliosa in commemorazione della morte di Siani e per averci fatto capire i valori e i principi della legalità !!

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