Siamo un gruppo di alunni della scuola secondaria di primo grado dell’ I.C.S. M. Serao di Volla (Na) che ha, come passione principale, il canto. Per questo ci siamo iscritti al Laboratorio di Canto della professoressa Maria La Torre, con la speranza di imparare tutte le tecniche di quest’arte meravigliosa. Abbiamo cominciato con l’apprendimento e le esercitazioni di una corretta respirazione e impostazione della voce. Poi abbiamo proseguito con vocalizzi di difficoltà progressiva e l’esecuxione di studi e di brani classici, moderni e di brani tratti da vari musicals.
Inizialmente l’ora del “classico” – così chiamavamo ormai le lezioni di tecnica vocale in cui eseguivamo studi e brani tratti dalla letteratura classica – non passava mai. Spesso pregavamo la prof. di saltarla e di andare direttamente al musical e al moderno, ma…niente da fare! In questo era irremovibile. Ci spiegava che queste lezioni erano di preparazione all’esecuzione vera e propria, perché, così come gli atleti si allenano prima di una partita riscaldando i muscoli, così chi canta deve preparare e riscaldare le corde vocali: “….. le corde vocali sono quattro, due vere e due false e sono cartilagini di colore bianco brillante situate nella laringe. Quando si canta si deve fare molta attenzione a non poggiare il suono sulle corde false, altrimenti il suono esce piatto, senza suoni armonici.”
Non ci è voluto molto tempo per farci entrare in testa che davvero questo tipo di lezione ci serviva se volevamo raggiungere dei risultati accettabili. Il “Vaccaj”, prima maledetto e poi tanto benedetto. Questo signore, autore di un libro di studi di canto, l’abbiamo tanto odiato. I primi studi erano inizialmente freddi e insignificanti. Ma, man mano che la difficoltà cresceva, cambiava anche la melodia. Diventava bella, sensata, aveva un senso compiuto. Così, studiando, sembrava di cantare delle vere e proprie melodie e non ci annoiavamo più.
Poi cominciammo ad eseguire brani polifonici, cioè a più voci: era davvero una bella e strana sensazione riuscire a cantare più melodie contemporaneamente. Finalmente eravamo diventati un vero CORO. Eravamo così orgogliosi perché ci sembrava di aver ottenuto risultati davvero buoni. Ci sentivamo pronti ad eseguire qualsiasi cosa.
Il nostro sogno era però il Musical. E, finalmente, un giorno arriva la grande notizia: la nostra prof. ci dice che eravamo pronti. La nostra gioia è salita a 1000. Eravamo impazienti di cominciare.
...e così abbiamo realizzato il tanto temuto e desiderato Musical, che abbiamo intitolato:
“High School Musical Serao”
